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Animali in mostra al Castello Sforzesco – Rivista Consumatori

Anche quest’anno il set fotografico organizzato al Castello Sforzesco per celebrare San Valentino e raccontare il profondo legame tra l’uomo e i propri amici
pelosi, ha avuto un grande successo. Sono stati realizzati oltre 200 ritratti, dalla fotografa Silvia Amodio, una parte dei quali saranno esposti nel Cortile della Rocchetta dal 20 maggio al 20 giugno.

Con grande sorpresa, si sono presentati anche un coniglio, delle galline e una bellissima oca, animali non convenzionali, che nella nostra tradizione sono considerati come cibo destinato alla tavola.
Questo dimostra un profondo cambiamento culturale e una crescente attenzione verso tutti gli animali, non solo cani e gatti. Sono sempre più attive le associazioni che si adoperano affinché vengano riconosciuti diritti anche a specie che fino a poco tempo fa non erano prese in considerazione. Tendiamo a difendere e a prenderci cura delle specie che conosciamo e che ci stanno “più simpatiche”, ecco perché è importante dimostrare che anche un’anatra, una gallina, un capretto, possono essere animali con i quali instaurare profondi legami di affetto e costruire nel tempo una vera e propria relazione, a patto che si tenga conto delle loro esigenze e caratteristiche etologiche.

Sono moltissime le storie che ci sono state raccontate sul set, eccone un paio.
Tino è un cane che Marco, il suo padrone, definisce un invisibile. “O meglio – specifica – lo è stato per i primi quattordici anni della sua vita. Quando è stato trovato vagante nella Bergamasca, accalappiato e ricoverato in canile, probabilmente aveva già dodici anni. Non era particolarmente bello, non era più giovane, non era una taglia piccola ed era nero! Tanto bastava per immaginare che sarebbe stato difficile trovargli una famiglia. Nei due anni che ha passato in canile nessuno chiede di lui, nonostante gli appelli e nonostante che a ogni visitatore raccontiamo di quanto sia bravo; e intanto le sue compagne di box cambiano spesso, perché più giovani e giocherellone, trovano tutte adozione. Ma lui non ha più l’età per giocare – prosegue Marco – e dalla gabbia si limita a guardarci con i suoi occhioni e a scodinzolare sperando sempre che qualcuno lo porti a fare una passeggiatina fuori. Dopo due anni ho la possibilità di portarlo a casa e diventa parte della mia famiglia.

E qui avviene un piccolo miracolo, una cosa stupefacente che non riguarda me e non riguarda Tino. Riguarda gli altri. Sì perché quel cane invisibile improvvisamente ora lo vedono tutti. Al parco dove si è creato la sua compagnia di amici a quattro zampe, gli altri proprietari lo salutano sempre, nessuno resiste dal fargli una carezza quando lo vedono arrivare con la sua andatura un po’ incerta vista l’età. E quando giriamo per la strada, io noto gli sguardi di tante persone che lo fissano e non riescono a trattenere un sorriso di tenerezza. Tanti si fermano e vogliono sapere di lui. Una bambina lo adora, quando lo vede per strada grida: Mamma c’è Tino! E corre da lui per abbracciarlo, con gli occhi che le si illuminano. Ecco in quegli occhi ora leggo che Tino non è più un cane invisibile e io sono contento. Ma mi chiedo anche: quanti Tino ancora ci sono nei canili senza che nessuno ancora li veda?”.

Un’altra storia ce la racconta Nicole, che ha solo diciassette anni e una grande passione per le gallineiniziata quando avevo solo otto anni e un amico di famiglia mi ha regalato due Moroseta”, ci spiega. “Erano bellissime, così ho iniziato ad appassionarmi e a volerne sapere sempre di più. Ora mi occupo in particolare delle Serama, vere e proprie galline in miniatura, originarie della Malesia, caratterizzate da una postura particolarissima
e un’indole molto docile. Kate e Al le ho allevate personalmente fin dalla nascita quando pesavano solamente 10 grammi e per me hanno un grandissimo valore affettivo. Ogni giorno dedico a loro circa due ore, si devono curare molti aspetti come l’alimentazione, la toelettatura, la salute e la relazione.
Questi animali sono in grado di riconoscerti, di fare cose che neanche noi possiamo immaginare! Siamo abituati a considerare come animali da compagnia solamente cani, gatti, coniglietti nani etc. Ma a pensarci bene, perché non un pollo?”.

 

Articolo di Andrea Pertegato pubblicato sulla rivista Consumatori – edizione Lombardia di maggio 2017.

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