La legge al servizio degli animali_Alimenta l'amore

La legge al servizio degli animali – Rivista Consumatori

A settembre molti di noi hanno già fatto le vacanze e purtroppo gli amanti degli animali che visitano la nostra penisola si trovano spesso a fare i conti con il fenomeno del randagismo, specialmente nel sud.
Un problema che riguarda gli animali ma anche le persone, ci spiega Claudia Taccani, avvocato responsabile dello sportello legale dell’Oipa Italia (Organizzazione internazionale protezione animali), che offre consulenze e informazioni legali per conto dell’Associazione stessa.
«Molti sono gli incidenti stradali causati da cani vaganti, ci capita spesso, infatti, di venire a conoscenza di casi di condanna, in sede giudiziaria, nei confronti del Comune o della Azienda sanitaria che per legge hanno potere specifico nella prevenzione al randagismo.
Una piaga, quest’ultima, che i volontari cercano di tenere sotto controllo con grosse difficoltà promuovendo le adozioni e la cultura della sterilizzazione per il controllo delle nascite. Un 
cane o un gatto devono sempre essere accolti in famiglia con grande responsabilità perché staranno con noi molti anni».

A proposito di adozioni, la dottoressa ci mette in guardia dai trafficanti di cani e gatti, principalmente in arrivo dai paese dell’est.
«C’è una legge, la 201, introdotta nel nostro ordinamento nel 2010, che va a rettificare la convenzione di Strasburgo per la tutela degli animali da compagnia. I cuccioli che arrivano, quasi sempre tolti dalla mamma troppo presto, sono fatti viaggiare in condizioni disperate, se non muoiono prima, spesso sono malati o hanno disturbi del comportamento che si sviluppano nel tempo».
Non dobbiamo cedere alla tentazione di comprare un cucciolo di razza a poco prezzo perché questa scelta alimenta un mercato illegale.
Fatevi rapire il cuore da un cane o un gatto ospiti in un canile.

Ma una volta arrivati a casa, Claudia Taccani ci invita al buon senso, perché non sempre la convivenza tra umani e quattrozampe, soprattutto nelle grandi città, è facile. «Ci sono una serie di regole da rispettare – ci spiega – anche di tipo legislativo, infatti i problemi più banali possono portare a veri e propri conflitti: il cane che abbaia in condominio, il condomino che si lamenta quando il cane sale in ascensore, il gatto che salta nel terrazzo del vicino. Là dove non arriva il buon senso, la legislazione costringe a mettere le cose a posto. Dal 2004 la legge è cambiata, come l’attenzione verso gli animali, che anche da un punto di vista giuridico non sono più considerati oggetti, ma creature senzienti che hanno dei diritti», conferma l’avvocato Taccani.
Sebbene non sempre le leggi vengano rispettate, e si potrebbe fare ancora di più, è importante che ci siano. «Recentemente un giudice del tribunale civile di Milano è stato chiamato a verificare gli accordi presi da due coniugi, in fase di separazione consensuale, con una figlia minore. Nella famiglia vivevano anche due gatti, che erano stati lasciati alla madre e alla figlia. Il giudice ha convalidato questa scelta per l’importanza del rapporto affettivo degli animali con la bambina. È una bella novità, che tiene conto degli aspetti emotivi e non solo di quelli tecnici».
Molto più spesso l’animale, come i figli, diventa occasione di scontro e ricatti.

La dottoressa ci dà qualche consiglio sulle situazioni che si presentano più comunemente.
Per prima cosa suggerisce di assicurare il cane, perché il proprietario è sempre responsabile, sia civilmente che penalmente, di lesioni a persone e danni a cose o animali, provocati dal proprio quattro zampe. «Quando si passeggia per strada – continua l’avvocato Taccani – è obbligatorio mettere al cane il guinzaglio, che non deve superare il metro e mezzo in estensione. Nelle aree canine non siamo tenuti a legarlo, ma è bene avere rispetto delle altre persone, che possono avere paura dell’animale, e fare attenzione a eventuali liti con altri quadrupedi. La museruola non è obbligatoria, ma è bene portarla perché, in base alla normativa, l’autorità competente può, in situazioni particolari, chiedere di metterla al cane, per esempio in un mercato o in un altro posto affollato, se il cane manifesta agitazione e aggressività. Guinzaglio e museruola diventano obbligatori per legge se il cane è stato protagonista di episodi sgradevoli».

Il Codice della strada prevede la possibilità di portare più di un animale in macchina: devono essere sistemati nella parte posteriore della vettura, custodendo ciascuno nell’apposito trasportino.
Se abbiamo un solo cane, la legge ci permette di trasportarlo nella parte posteriore riservata ai passeggeri, purché sempre separato opportunamente da una rete rispetto al conducente. Mai trasportare il proprio animale sulle ginocchia: questo comportamento è passibile di una multa molto salata in caso di controllo da parte di un vigile urbano.

Se siamo testimoni, o veniamo a conoscenza, di un caso di maltrattamento nei confronti di qualsiasi animale, abbiamo il diritto (e il dovere morale) di denunciare la persona che lo ha maltrattato, senza bisogno di un avvocato.
Al momento della denuncia dobbiamo avere delle prove, testimoni o, se possibile, fotografie, per aiutare l’autorità pubblica a svolgere le indagini.
Per questo reato è prevista la reclusione da tre a diciotto mesi o una multa da 5,000 a 30.000 euro. Nei casi di abbandono di qualsiasi animale che abbia vissuto con noi, e quindi sia abituato a stare in famiglia, è previsto l’arresto fino a un anno o un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.

 

Articolo di Silvia Amodio pubblicato sulla rivista Consumatori – edizione Lombardia di settembre 2017.

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