Alimenta l'amore

Adottati molti cani fotografati da Silvia Amodio

I testimonial di Alimenta l’Amore sono arrivati al Castello Sforzesco di Milano dove, fino al 19 maggio, hanno sfilato in bella mostra nel suggestivo cortile della Rocchetta. Mandarino, Tato, Aki, Rocco e molti altri, ritratti dalla fotografa Silvia Amodio, sono il simbolo di tutti gli animali adulti che non hanno ancora trovato una famiglia che li accolga per sempre.

Sono state tantissime le persone che hanno dimostrato il loro affetto il giorno dell’inaugurazione, alla presenza dell’assessora al Benessere e qualità della vita, Chiara Bisconti, del presidente di Coop Lombardia Guido Galardi, di Giuseppe Calzolari, direttore della scuola del Fumetto di Milano, di Alessandra Roma presidente di Sos Levrieri, di Manuela Michelazzi responsabile sanitaria del canile municipale di Milano e naturalmente del mitico Elio Fiorucci, sempre in prima linea nella difesa dell’ambiente e degli animali.

“La nostra campagna che prevede, tra le altre cose, una raccolta permanente di cibo per cani e gatti presso i nostri punti vendita, ci sta riempiendo di soddisfazioni – racconta il presidente Guido Galardi – le persone continuano a donare cibo e ad oggi abbiamo distribuito oltre 20mila pasti. Questa operazione sta avendo così tanto successo che si sta estendendo anche ad altre province”.

La dottoressa Manuela Michelazzi, ci aggiorna sulla situazione dei cani che abbiamo ritratto “oltre la metà sono stati adottati, anche grazie a questo progetto e dobbiamo considerarci fortunati, perché trovare una famiglia agli individui anziani è sempre molto complicato. Spesso si pensa che un animale adulto sia più difficile da educare, ma non è così. Al contrario hanno un carattere già formato e definito, quindi è più facile scegliere il soggetto più adatto alla propria situazione”.

“È proprio così – ci raccontano Isabella e Adriano che hanno adottato Lippi, un dogo argentino –. Era da poco morto uno dei nostri due cani così siamo andati al canile per adottarne un altro che facesse compagnia a quello rimasto, Nike. Ci siamo subito orientati verso un cane adulto perché sappiamo bene che sono i soggetti destinati a passare la vita al canile. È stato amore a prima vista, Lippi è bellissimo e soprattutto ha un carattere meraviglioso. Era già abituato a stare in casa ed era un cane molto educato ed equilibrato, ma con una storia triste alle spalle.

Il suo padrone non poteva più tenerlo, per questa ragione è stato affidato al canile del comune. C’è stato solo un momento di tensione tra i due cani, che abbiamo subito risolto con l’aiuto degli educatori della struttura”.

Ci sono ancora tanti cagnolini che aspettano di essere accolti in una famiglia. Speriamo che qualcun altro si faccia avanti.

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