Gli altri animali – Rivista Consumatori
Da quest’anno abbiamo deciso di estendere il progetto Alimenta l’Amore anche ad animali da compagnia non convenzionali, oltre a cani e gatti. Da gennaio sarà possibile donare presso i nostri punti vendita anche prodotti per conigli, piccoli roditori e uccelli. Vi spieghiamo perché.
Ci è stata segnalata, infatti, la massiccia presenza di specie esotiche nelle case degli italiani: furetti, conigli, piccoli roditori, uccelli, rettili, anfibi e pesci. La prima cosa da fare è scoraggiare chi vuole comprare questi animali perché è giusto lasciarli nel proprio paese di origine, non incrementare questo traffico, molte volte illegale, e anche perché richiedono una gestione particolare.
Ma spesso è troppo tardi, le persone si lasciano intenerire da un coniglietto, una tartarughina o da un cricetino, convinti che, poiché sono di piccole dimensioni, siano “facili” da tenere.
Niente di più sbagliato: passato l’entusiasmo iniziale e verificato che l’impegno non è poca cosa, molti individui vengono maltrattati, altri abbandonati. Un gesto moralmente inaccettabile, ma che può avere anche gravi conseguenze sul nostro ecosistema. Alcune specie, cosiddette aliene perché non originarie del nostro paese, se sopravvivono, possono riprodursi a danno di quelle autoctone.
Basti pensare alle tartarughe di acqua dolce comprate da piccoline (un tempo venivano pure vinte al luna park, come fossero giocattoli) che, una volta diventate troppo ingombranti, vengono “liberate” nei laghi e nei fiumi. Qui hanno la possibilità di riprodursi e, a causa della loro voracità, creano danni importanti.
La Aae Onlus (Associazione Animali Esotici) è nata proprio per affrontare queste emergenze. Laura Brunello, coordinatrice nazionale delle attività dell’associazione, evidenzia che c’è molta disinformazione: “infatti, verso questi animali si compiono atti di crudeltà che vengono considerati ‘normali’. Mi spiego meglio: qualsiasi persona sensibile si scandalizzerebbe di fronte a un cane o gatto cresciuto dentro un recinto o alimentato male, tanto da causarne anche la morte, mentre è tollerato che conigli, criceti, cavie vengano rinchiusi, e fatti vivere, in gabbie piccolissime. Trascurando in questo modo la loro sensibilità e capacità di soffrire”.
I commercianti tendono a liquidare i clienti vendendo queste creature a prezzi contenuti, ma senza spiegare le reali esigenze legate all’alimentazione, alle cure veterinarie e alla loro etologia. “I criceti – ci spiega Laura – passano la vita in gabbia. La cosa può apparire ovvia: nessuno potrebbe lasciarli girare liberi per casa, perché finirebbero per scappare o essere vittime di incidenti. Ma così vengono condannati ad una vita da reclusi, confinati in gabbie minuscole, mentre in natura sono abituati a percorrere, ogni notte, molti chilometri in cerca di cibo”.
Si tratta di condizioni di vita assolutamente incompatibili con la loro natura. Spesso sono “maltrattamenti in buona fede”, conseguenza di una mancanza di conoscenza, per questo è necessario informare le persone che hanno intenzione di accogliere in casa un animale “non convenzionale”. Anche i rettili patiscono la cattività, anche se nell’immaginario sono considerati meno sensibili.
“E poi ci sono gli uccelli – sottolinea Laura – l’intelligenza e la sensibilità di questi animali è sottovalutata: basti pensare che un pappagallo cenerino ha le capacità cognitive ed emotive di un bambino di due-tre anni. Le esigenze psicologiche di affetto, relazioni sociali, compagnia e interazione, raramente vengono soddisfatte quando si confina un pappagallo solitario in una gabbia. Ne è la riprova la frequenza con cui i pappagalli manifestano patologie comportamentali, fino all’automutilazione”.
Si tratta di dimensioni sottostimate, il coniglio, per esempio, è il terzo animale più presente nelle famiglie. Aae Onlus, ogni anno, soccorre, cresce e trova casa a circa 2000 animali tra roditori, uccelli, cincillà, gerbilli ecc. Non è un caso che la copertina del calendario di quest’anno, Storie di un’amicizia, ritragga una bambina che abbraccia un coniglietto, una scelta finalizzata a far conoscere anche la situazione di “altri” animali da compagnia.
E naturalmente ricordare che i nostri amici, pelosi o piumati, non sono oggetti che si scartano sotto l’albero di Natale, ma creature da accogliere in famiglia con amore e responsabilità. Per sempre.
Articolo di Silvia Amodio pubblicato sulla rivista Consumatori – edizione Lombardia di dicembre 2016.