Milano (e non solo) invasa dagli alieni - Rivista Consumatori

Milano (e non solo) invasa dagli alieni – Rivista Consumatori

Milano (e non solo) invasa dagli alieni - Rivista ConsumatoriAbitano i nostri parchi cittadini, ma la loro casa è in luoghi esotici.

Se qualche anno fa avvistare una specie aliena (animale o vegetale), ovvero non originaria del nostro Paese, era una rarità, oggi alcune di loro si sono talmente ambientate da non risultare più una novità. Certi angoli delle nostre città lombarde, Pavia, Monza, Milano, per esempio, sembrano essersi trasformati in ambienti tropicali per la chiassosa presenza di pappagalli.
«La maggior parte sono parrocchetti dal collare (Psittacula krameri) che, comparsi sul finire degli anni Ottanta, hanno formato gruppi stanziali» ci spiega Nadia Ghibaudo, esperta del comportamento di questi animali. «A Roma dove le temperature sono più miti si è insediato anche il parrocchetto monaco (Myiopsitta monachus), ma non è poi così raro incontrare anche altre specie. Qualche anno fa a Milano recuperai personalmente dei pulli feriti, figli di una coppia di amazzoni fronte blu (Amazona aestiva).»
Nadia, oltre ad avere una profonda conoscenza di questi animali in natura, da molti anni si occupa, in collaborazione con un team di esperti, di aiutare e ristabilire da un punto di vista psicologico, emotivo e fisico quei soggetti tenuti in cattività che non hanno ricevuto le cure adeguate. «Purtroppo ne arrivano da me molti, sono animali complessi e longevi» ci spiega. «Un pappagallo tenuto in cattività di media cambia cinque proprietari nel corso della propria esistenza, una ara può vivere fino a ottant’anni
I pappagalli che vediamo svolazzare nei nostri cieli, ovviamente, sono estranei alla fauna italiana: nello specifico il parrocchetto dal collare proviene dalle aree tropicali dell’Africa e dell’Asia. «Secondo lo psicologo Jean Piaget» prosegue la studiosa «l’intelligenza è la capacità di adattamento dell’organismo all’ambiente. I pappagalli in questo sono dei veri maestri. Il loro è stato un adattamento fisico, ma anche comportamentale, sono uccelli estremamente resilienti, che utilizzano ogni mezzo a disposizione per potersi salvare la vita. Alcune ricerche condotte in Sud America hanno rivelato che sono anche in grado di detossificare i frutti di piante che sarebbero letali per tutti i vertebrati. A questa grande capacità di adattarsi corrisponde un successo riproduttivo.»Milano (e non solo) invasa dagli alieni - Rivista Consumatori
Come spesso accade, la presenza di una specie aliena non è indolore per gli ecosistemi locali. Il parrocchetto dal collare è inserito nella lista delle cento specie esotiche più dannose perché per nidificare tende a occupare le cavità degli alberi di una zona, portando all’estinzione le specie che le avevano precedentemente occupate, come il picchio muratore, ma anche per i danni in agricoltura.
«Di certo questo rappresenta un dramma» aggiunge Nadia Ghibaudo «ed è l’esempio di quanto l’essere umano abbia utilizzato la natura come fosse un supermercato aperto h24, importando in maniera scriteriata tutto ciò che voleva. Un capriccio trasformato in commercio, senza pensare ai danni causati all’habitat d’origine, alle singole specie saccheggiate e all’ambiente non originario dove si sono, loro malgrado, insediati. Passeggiare nei giardini di Porta Venezia a Milano o di un’importante città europea e vedere i pappagalli è senza dubbio un’esperienza bella per noi che però non corrisponde a un reale benessere per loro, possibile solo dove si sono evoluti per millenni.
Ci tengo anche a ricordare che tutte le specie di pappagalli sono annoverate nell’elenco Cites, la Convenzione di Washington che regola il commercio internazionale di fauna e flora minacciata dall’estinzione. Un’estinzione che è sempre il risultato dei nostri comportamenti sbagliati.»
Gli animali esotici dovrebbero essere ammirati solo nei documentari o liberi a casa loro.

Articolo di Silvia Amodio pubblicato sulla rivista Consumatori – edizione Lombardia di maggio 2019.

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