Febbraio fa rima con San Valentino – Rivista Consumatori

Il corteggiamento non è una prerogativa solo umana: sono molte le specie animali che adottano stravaganti rituali di accoppiamento per assicurarsi una discendenza. Ne abbiamo parlato con tre esperti.

Fiumi d’inchiostro, gioie e lacrime si sono consumati intorno all’amore, un tema che appassiona l’essere umano da millenni. Un mix di sentimenti, emozioni e comportamenti con i quali tutti noi abbiamo avuto a che fare.

«Eppure, il corteggiamento del partner non è una prerogativa umana e sono molti i casi, più o meno noti, di altre specie animali che presentano vari e stravaganti comportamenti sessuali e di corteggiamento» spiega Christian Lenzi, etologo e divulgatore scientifico. «Sono quasi sempre i maschi a corteggiare la partner. Alcuni hanno evoluto caratteristiche per mettersi in mostra e attrarre le femmine, basti pensare alle creste o alle code allungate e colorate negli uccelli. Ma sappiamo bene che a volte non basta essere attraenti, ma bisogna anche saperci fare. L’uccello giardiniere (Ptilonorhynchus violaceus) che vive in Australia, per esempio, seduce la femmina con le sue doti da architetto. Costruisce strutture elaborate, anche di grandi dimensioni, usando legnetti, rami, frutti, bacche, funghi, frammenti di plastica e pigmenti naturali per “dipingere” qua e là con uno strumento tenuto col becco. La femmina sceglierà di accoppiarsi con il giardiniere/architetto più estroso, anche perché quella costruzione diventerà il suo nido. I galli della salvia (Centrocercus urophasianus), presenti in Canada e Stati Uniti, invece, si sfidano a colpi di passi di danza all’interno di un’arena». A proposito di volatili «la fedeltà è una virtù di molti uccelli (gufi, albatros, pappagalli) e di pochi mammiferi (gibboni, castori)» aggiunge Oscar Grazioli, medico veterinario e giornalista.
«Gli uccelli tendono a mantenere la coppia unita, sebbene studi recenti abbiano dimostrato che anche loro cedono alla tentazione di qualche scappatella… Gli animali provano senza dubbio dei sentimenti, ma cercare di descriverli allo stesso modo di quelli umani è rischioso» prosegue il veterinario. «Molte specie che vivono in gruppo, per esempio, “ragionano” per il bene della collettività e trovano la loro realizzazione solo in una dimensione sociale. Ricordiamoci che le unioni sono finalizzate, quasi sempre, alla riproduzione, anche se il fenomeno dell’omosessualità è molto diffuso in natura».

Abbiamo chiesto un parere anche a Stefano Vaglio, professore associato di Etologia all’Università di Wolverhampton in Gran Bretagna, che da molti anni studia la comunicazione chimica negli animali, essere umani compresi. «Come spiega bene il veterinario, è complicato parlare di amore tra gli animali come lo intendiamo noi ed è corretto sottolineare che lo scopo principale delle unioni è finalizzato alla procreazione. Tuttavia, anche il piacere sessuale, slegato dalla riproduzione, ha giocato un ruolo importante nell’evoluzione. Alcune specie, come gli scimpanzé pigmei (bonobo), lo utilizzano per stabilire alleanze, allentare le tensioni, stringere amicizie. Quale sia la molla che fa scattare un interesse verso l’altro non è chiaro, di sicuro la chimica ha un ruolo importante in tutte le specie, uomo incluso. Per esempio, l’olfatto ci consente di percepire a livello subconscio messaggi chimici (quali i feromoni) contenenti informazioni che ci spingono a scegliere il partner con il genotipo complementare al nostro, al fine di garantire una progenie più forte».

Il corteggiamento e la scelta del partner sono una questione molto complessa, a quanto pare. «È esattamente così — conclude Lenzi —. Semplificando molto la faccenda, l’aspetto estetico è un fattore determinante: bello uguale sano. Ci sono anche altri aspetti, come abbiamo visto, ma tendenzialmente un individuo in salute, con un efficace sistema immunitario metterà al mondo figli che a loro volta trasmetteranno i suoi geni. Solitamente sono i maschi a proporsi con appariscenti ornamenti sessuali, lunghe code, colori sgargianti, grandi corna… in casi sporadici sono le femmine, come per esempio il barbagianni. Poi c’è anche chi dopo aver consumato un momento di intimità si fa il bidet sfruttando l’azione disinfettante della saliva. È il caso di alcuni roditori particolarmente attenti all’igiene intima. Un comportamento che ci fa sorridere, ma molto importante perché evita la trasmissione di infezioni e malattie». Cari innamorati, per il prossimo San Valentino, quindi, ingegnatevi, perché un mazzolino di fiori e una scatola di cioccolatini potrebbero non essere sufficienti per fare breccia nel cuore della persona amata!

Articolo di Silvia Amodio pubblicato sulla rivista Consumatori – edizione Lombardia di gennaio/febbraio 2023.

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