Europa: un passo indietro per la conservazione del lupo?

Dal 7 marzo lo status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna sulla conservazione della vita selvatica e degli habitat naturali in Europa è stato declassato da specie “rigorosamente protetta” a semplicemente “protetta”. Questa decisione, presa dal Comitato permanente della Convenzione di Berna e approvata da una maggioranza qualificata degli Stati membri dell’Unione Europea, rischia di compromettere i progressi compiuti negli ultimi decenni per la salvaguardia di questo animale, a lungo perseguitato e che ha persino rischiato l’estinzione.

Negli anni Sessanta del Novecento, infatti, dopo secoli di caccia indiscriminata, il lupo era praticamente scomparso dall’Europa ed è solo grazie alle politiche ambientali e ai programmi di conservazione dell’UE che la sua popolazione ha registrato una significativa ripresa. Secondo le stime più recenti, in Italia si contano oggi oltre 3.300 esemplari, mentre nell’intera Unione Europea il numero si aggira intorno ai 20.300. Sebbene questa crescita rappresenti un segnale positivo per la biodiversità, ha anche alimentato le proteste degli allevatori e suscitato richieste di abbattimento nelle comunità rurali, che lamentano danni economici dovuti ad attacchi a mandrie e greggi.
Con il nuovo status giuridico del lupo, gli Stati membri avranno maggiore libertà nella gestione della specie e, in alcuni casi, potranno autorizzare forme di caccia controllata.
Questa prospettiva ha sollevato forti critiche da parte di molte organizzazioni ambientaliste, che denunciano l’assenza di basi scientifiche nella decisione e il fatto che sia stata influenzata più da pressioni politiche che da reali necessità.
Anzi, il ricorso agli abbattimenti potrebbe persino ottenere l’effetto opposto a quello sperato: eliminando alcuni membri di un branco, si rischia di destabilizzarlo, spingendo i lupi solitari a predare il bestiame nelle fattorie. Studi hanno dimostrato dinamiche simili in altre specie, come puma, coyote e tassi, con conseguenze indesiderate.
Piuttosto che intervenire con misure drastiche, gli esperti ritengono che sarebbe più efficace adottare strategie alternative che favoriscano una coesistenza pacifica, come l’impiego di cani da guardia e l’installazione di recinzioni elettrificate.
Il lupo ricopre un ruolo ecologico fondamentale: in qualità di predatore, aiuta a mantenere l’equilibrio degli ecosistemi, regolando le popolazioni di specie come i cinghiali, a loro volta responsabili di danni all’agricoltura. Una drastica riduzione della presenza del lupo, quindi, potrebbe innescare effetti a catena indesiderati sull’intero ambiente naturale.
Fonti utilizzate:
L’Unione Europea ha ridotto la protezione dei lupi. (2025, 11 marzo). Il Post. https://www.ilpost.it/2025/03/11/lupo-europa-ridotta-protezione-specie/
L’UE indebolisce la tutela del lupo in Europa. (2024, 25 settembre). WWF Italia. https://www.wwf.it/pandanews/ambiente/ue-indebolisce-tutela-lupo/
Niranjan, A. (2024, 3 dicembre). Wolves to lose protection, as EU lowers bar for shooting wildlife. The Guardian. https://www.theguardian.com/environment/2024/dec/03/wolves-to-lose-protection-as-eu-lowers-bar-for-shooting-wildlife
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