Tigre: la regina del regno animale è in pericolo
Il 29 luglio si celebra il felino più grande del pianeta: la tigre. Simbolo da sempre di potere, coraggio e mistero, un secolo fa si stima che in Asia vivessero oltre 100.000 esemplari in libertà. All’inizio degli anni Duemila, il numero globale era crollato sotto le 3.200 unità. Oggi, grazie a diversi progetti di conservazione, la situazione sta lentamente migliorando: secondo le stime più recenti, le tigri selvatiche nel mondo sono circa 5.574 (Biology Insights, 2024). Ma la strada per la loro salvezza è ancora lunga.
Una famiglia sempre più piccola
Delle nove sottospecie storicamente conosciute, ben tre si sono estinte nel corso del Novecento: la tigre di Bali, la tigre di Giava e la tigre del Caspio. Una perdita enorme per la biodiversità del nostro pianeta.
Oggi ne restano solo sei, tutte purtroppo a rischio estinzione:
- Tigre del Bengala (P. t. tigris), la più numerosa, presente soprattutto in India.
- Tigre siberiana o dell’Amur (P. t. altaica), l’unica che resiste ai rigidi climi dell’Estremo Oriente russo.
- Tigre indocinese (P. t. corbetti), vive nelle foreste del Sud-est asiatico.
- Tigre malese (P. t. jacksoni), presente solo nella penisola malese.
- Tigre di Sumatra (P. t. sumatrae), l’unica sottospecie insulare ancora in vita.
- Tigre della Cina meridionale (P. t. amoyensis), considerata “funzionalmente estinta” in natura; sopravvive solo in cattività.
Le minacce
Le cause del declino delle tigri sono molteplici, ma quasi tutte riconducibili all’attività umana:
- Perdita di habitat
Le tigri oggi sopravvivono in meno del 5% del loro areale storico (WWF Italia, 2024). Le foreste tropicali e temperate in cui vivevano sono state in gran parte distrutte o degradate per far spazio a coltivazioni intensive, allevamenti, infrastrutture stradali, miniere e insediamenti urbani. Anche quando non vengono abbattuti del tutto, gli habitat vengono frammentati: le foreste si trasformano in piccoli lembi isolati, separati da strade o campi coltivati. Questo isolamento rende più difficile per le tigri spostarsi, accoppiarsi, cacciare e trovare rifugi sicuri. Inoltre, riduce la diversità genetica, aumentando il rischio di malattie e di declino demografico. - Bracconaggio
In molte culture si utilizzano ancora parti di tigre per preparati di medicina tradizionale e pratiche superstiziose. Sebbene manchino prove scientifiche sulla loro efficacia e il commercio sia illegale, il bracconaggio resta una minaccia gravissima. - Conflitto con l’uomo
A causa della perdita di habitat, capita che le tigri si avvicinino alle zone abitate in cerca di cibo, attaccando bestiame e, in casi eccezionali, anche persone. Questi episodi, seppur rari, possono generare forte ostilità da parte delle comunità locali. In risposta, le tigri vengono spesso uccise. Senza un’efficace gestione dei conflitti, la convivenza tra uomo e tigre resta una delle sfide più delicate.
C’è speranza?
Sì, e i segnali concreti non mancano. Dal 2010 il numero globale di tigri in natura è gradualmente aumentato grazie a strategie di conservazione efficaci: aree protette, pattugliamenti anti-bracconaggio e coinvolgimento delle comunità locali.
In India, che ospita oltre il 70% delle tigri selvatiche mondiali, la popolazione è raddoppiata in dieci anni: da 1.411 nel 2006 a oltre 3.000 nel 2022. Merito del programma “Project Tiger”, avviato nel 1973, e di tante iniziative successive: monitoraggi con fototrappole e analisi del DNA, oltre 50 riserve naturali e un turismo responsabile. Fondamentale è stato anche il sostegno alle comunità locali.
Anche altri Paesi stanno seguendo l’esempio.
In Nepal, ad esempio, la popolazione di tigri è passata da 121 a 355 esemplari tra il 2009 e il 2022. Il risultato è stato possibile grazie alla creazione di corridoi ecologici, al rafforzamento delle misure antibracconaggio e alla formazione di “guardiani della foresta” provenienti dalle comunità locali.
Anche in Bhutan, secondo il report Tigers Alive del WWF (2025), si stanno ottenendo ottimi risultati nella protezione degli habitat, nel contrasto al bracconaggio e nella riduzione dei conflitti tra tigri e uomini. Qui il rispetto culturale per le tigri è molto forte: in villaggi come Retey, nella regione di Sarpang, questi animali sono considerati sacri. Il WWF Bhutan ha avviato campagne di sensibilizzazione facendo leva proprio su questo per promuovere progetti di conservazione.
In Cambogia, dove le tigri si erano estinte nei primi anni 2000, è in corso un progetto di reintroduzione che punta a riportare esemplari dall’India, partendo dalle aree protette dei Monti Cardamomo. Il piano, avviato nel 2016, prevede l’introduzione graduale di individui in un’area attrezzata e il monitoraggio continuo tramite fototrappole e pattugliamenti specializzati (Wildlife Alliance, 2022).
In Russia, la popolazione della tigre dell’Amur è tornata a crescere grazie a leggi severe contro il bracconaggio, programmi di conservazione statali e alla creazione di aree protette come il Parco Nazionale “Land of the Leopard”. Un risultato ottenuto anche grazie al monitoraggio costante, al ripristino delle specie preda e al rilascio in natura di cuccioli orfani allevati in centri specializzati (WWF Russia, 2022).
Perché è importante proteggere le tigri
Le tigri sono fondamentali per la salute degli ecosistemi: regolano le popolazioni di prede, mantengono l’equilibrio tra le specie e favoriscono la biodiversità delle foreste.
Ma rappresentano anche qualcosa di più profondo: sono un simbolo della nostra connessione con la natura selvaggia, un richiamo alla responsabilità che abbiamo nel custodire il nostro pianeta. Perderle significherebbe perdere una parte insostituibile della bellezza e della ricchezza del mondo naturale.
Fonti utilizzate
Biology Insights. (2024). Global Tiger Population: How Many Tigers Are Left? https://biologyinsights.com/global-tiger-population-how-many-tigers-are-left/
National Geographic. (2025). I bracconieri minacciano l’esistenza delle tigri siberiane. https://www.nationalgeographic.it/giornata-mondiale-della-tigre-i-bracconieri-minacciano-l-esistenza-delle-tigri-siberiane
The Economic Times. (2025, 29 luglio). International Tiger Day 2025: Why tigers are important and how India doubled its tiger population in just a decade. https://economictimes.indiatimes.com/news/new-updates/international-tiger-day-2025-theme-why-tigers-are-important-and-how-india-doubled-its-tiger-population-in-just-a-decade/articleshow/122953023.cms
WWF Italia. (2024, 25 luglio). Tigre: segnali di speranza per il felino più grande del pianeta. https://www.wwf.it/pandanews/ambiente/tigre-segnali-di-speranza-per-il-felino-piu-grande-del-pianeta/
WWF UK. (2022, July 29). Tigers roar back: Nepal has more than doubled its wild tiger population since 2009. https://www.wwf.org.uk/press-release/tigers-roar-back#:~:text=Nepal%20has%20more%20than%20doubled,by%20their%20unique%20stripe%20patterns.
The Bhutanese. (2023, 29 luglio). Bhutan’s tiger conservation success and challenges. https://thebhutanese.bt/bhutans-tiger-conservation-success-and-challenges/
Wildlife Alliance. (2022). Tiger Reintroduction in Cambodia. https://www.wildlifealliance.org/tiger-reintroduction/
Dizon, M. (2024, December 13). Tiger populations reborn in Russia through successful conservation effort. Nature World News. https://www.natureworldnews.com/articles/72488/20241213/tiger-populations-reborn-russia-through-successful-conservation-effort.htm